Il lancio è avvenuto con successo alle 13.05 (ora italiana). Lo scenario della partenza del razzo vettore Atlas 5, è diverso dal consueto: non più la celebre base della Florida, immersa nel verde delle piantagioni e attraversata da grossi fiumi (Cape Canaveral), ma quella che si trova sulla costa californiana, a Vandenberg. È lo spazioporto militare americano: cambieranno i parametri e le traiettorie, ma non l’obiettivo interplanetario. L’Atlas 5 infatti, non lancerà nessun satellite militare, ma darà il via ad una nuova missione di esplorazione di Marte. Quattro anni e mezzo dopo il lancio dell’ultima sonda (la MAVEN, novembre 2013), la NASA si rilancia dunque con il Pianeta Rosso, e con una missione ambiziosa, chiamata InSight, con un doppio significato: insight significa non a caso “sguardo all’interno”, e si tratta della sigla, in inglese, che sottolinea gli obiettivi di esplorazione del sottosuolo marziano. Rover, moduli di atterraggio e sonde orbitanti da anni ne studiano la superficie, la morfologia, l’atmosfera… Ora, si punta al sottosuolo.
Il prossimo novembre è previsto l’arrivo al Pianeta Rosso, con la discesa di un modulo di atterraggio, fisso, che sarà una vera e propria stazione per lo studio del sottosuolo marziano. L’atterraggio avverrà con il metodo “classico” della frenata con propulsori a propellente liquido. Per InSight il lavoro su Marte inizierà subito: con l’estensione dei pannelli solari, e l’esposizione dei principali apparati che inizieranno subito a lavorare. Primi fra tutti, quelli che dovranno registrare i terremoti marziani e i flussi termici nel sottosuolo fino a 5 metri di profondità. La NASA riprende le missioni di sonde automatiche per Marte, dopo una pausa dovuta proprio al ritardo del lancio della sonda che verrà lanciata oggi : prevista ad inizio 2016, per problemi tecnici non risolvibili in tempi brevi, la sonda non è riuscita a “centrare” la finestra di tempo favorevole per raggiungere Marte in tempi brevi, che solitamente dura non più di 30 o 40 giorni. Persa quella opportunità, il ritardo è slittato di due anni, perché il periodo favorevole si ripete dopo 23 mesi. La causa fu una saldatura dello strumento SEIS (Seismic Experiment for Interior Structure), di produzione francese, in grado di rilevare movimenti del suolo dell’ordine di un diametro atomico
InSight è anche dotata di un sismografo, fornito dall’agenzia spaziale francese, che misurerà l’attività sismica sul pianeta per una migliore comprensione della struttura interna e della storia di Marte. E ospita anche un sensore per la misura del flusso termico, che un braccio estensibile porterà ad una profondità di 5 metri. I sensori di vento e di temperatura, insieme ad un sensore di pressione ad alta risoluzione, monitoreranno le condizioni atmosferiche del sito di atterraggio, mentre un magnetometro misurerà i disturbi causati dalla ionosfera marziana.
Sulla sonda c’è anche un apparato di realizzazione italiana: è il sensore stellare che fornirà un supporto determinante per la guida della missione. Realizzato da “Leonardo”, a Campi Bisenzio (Firenze), calcola ogni istante, cioè dieci volte al secondo, l’orientamento di InSight. Osservando con il proprio telescopio integrato la volta celeste e confrontandola con la mappa di circa 3.000 stelle memorizzata al proprio interno, questa bussola stellare riesce a dare al computer di bordo della sonda le informazioni necessarie per tenerla sulla rotta prestabilita. (Tratto dalla “Stampa”)
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