I turisti dello spazio avranno una nuova destinazione in orbita entro i prossimi 4 anni, se tutto andrà secondo i piani della startup Orion Span, che punta a costruire l’Aurora Station entro la fine del 2021 e a cominciare ad accogliere gli ospiti nel 2022. Un soggiorno di 12 giorni a bordo dell’Aurora Station avrà un costo di 9,5 milioni di dollari che, nonostante sembri una cifra stratosferica, è inferiore a quanto i turisti spaziali hanno pagato in passato. Dal 2001 al 2009, 7 cittadini privati hanno compiuto un totale di 8 viaggi verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), pagando tra i 20 e i 40 milioni di dollari ogni volta.
Orion Span sta costruendo da sola l’Aurora Station, ha spiegato Frank Bunger, fondatore e CEO di Orion Span (alcuni dei suoi principali ingegneri hanno contribuito a progettare e gestire l’ISS). La compagnia sta costruendo l’hotel a Houston e sta sviluppando i software necessari nella Bay Area. L’Aurora Station avrà più o meno le dimensioni della cabina di una grande jet privato. Misurerà circa 13,3 metri in lunghezza e 4,3 metri di larghezza e avrà un volume pressurizzato interno di 160 metri cubi, dichiarano da Orion Span. A confronto, l’ISS è lunga 109 metri e ha un volume pressurizzato interno di 916 metri cubi.
L’avamposto privato orbiterà ad un’altitudine di 320 km, un po’ meno dell’ISS, che in media si trova a circa 400 km dalla Terra. Al momento non è chiaro come l’Aurora Station e i suoi inquilini raggiungeranno l’orbita: Orion Span deve ancora confermare gli accordi con gli operatori di lancio. L’Aurora Station ospiterà 4 ospiti paganti e due membri dell’equipaggio, che saranno probabilmente ex astronauti, ha spiegato Bunger. La maggior parte degli ospiti probabilmente saranno turisti privati, almeno inizialmente, ma Orion Span sarà disponibile per una varietà di clienti, incluse le agenzie spaziali governative, ha aggiunto. E l’hotel spaziale diventerà sempre più grande nel tempo. Se tutto andrà secondo i piani, con l’aumento della domanda, Orion Span lancerà ulteriori moduli da collegare all’avamposto originale, ha spiegato Bunger. Le sue parole: “La nostra visione a lungo termine è vendere lo spazio in questi nuovi moduli. Lo definiamo un appartamento spaziale. Quindi, per viverci o subaffittare, questa è la nostra visione futura: creare un’abitazione umana sostenibile e a lungo termine nell’orbita terrestre bassa”. (MeteoWeb)
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