L’inverno porta con sé la classica influenza stagionale ma, nonostante sia ancora lontano, sono già 80mila gli italiani colpiti dai virus parainfluenzali. Un fenomeno non del tutto inedito che, anche in questo caso, anticipa l’ondata vera e propria, quella che secondo le previsioni, interesserà 4-5milioni di italiani mentre il doppio, dagli 8milioni ai 10milioni, saranno interessati da virus parainfluenzali. Gli esperti parlano di un anno interpandemico, ossia con un solo nuovo virus, variante dell’A/H1N1 già inserito nel vaccino. Gli altri ceppi sono completamente noti perché già in circolazione durante gli ultimi anni, l’A/H3N2 Hong Kong, B/Brisbane e B/Phuket, questi ultimi due meno comuni dei virus A. L’ondata influenzale sta per esaurire il suo decorso in Australia e, al di là dei numeri di chi la contrarrà, si tratta di un andamento tutto sommato stabile; l’anno scorso le persone che hanno contratto l’influenza sono state 5,4 milioni.
I sintomi sono quelli classici con tosse, mal di gola, mal di testa e febbre che necessitano in media di 6 giorni per passare del tutto. Nonostante ciò l’influenza non va sottovalutata perché, anche in questo caso si parla di valori medi, miete 8mila vittime all’anno, soprattutto tra anziani, perché le complicazioni possono portare a polmoniti e broncopolmoniti. Importante saperli riconoscere da quelli delle sindromi parainfluenzali, causate da un numero cospiscuo (di norma tra i 200 e i 250) virus.
Sempre secondo gli esperti la copertura vaccinale interessa un numero crescente di persone, con numeri definiti incoraggianti. La raccomandazione, valida per tutti, è indirizzata in particolare agli over 65 i quali, l’anno scorso, hanno fatto ricorso al vaccino solo nel 50% dei casi e, di norma, in questa fascia di età il 10% dei casi di influenza sfocia in complicazioni. Più in generale dovrebbero sottoporsi all’opportuna vaccinazione soprattutto gli anziani, i bambini, le persone immunodepresse o con problemi cardiaci o respiratori.
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