Questi animali sono i cani procioni (murmasky), appartengono alla famiglia dei canidi e sono parenti strettissimi dei nostri amati cagnolini domestici. Hanno gli stessi atteggiamenti, la stessa dolcezza, lo stesso bisogno di amore e la stessa voglia di vivere dei nostri animali domestici. Lo sapevi che questi dolci animaletti vengono scuoiati vivi per gli inserti in pelo dei giubbotti, anche quelli più economici? Ma non solo giubbotti, lo stesso vale per i gli stivaletti simil-ugg, per i copricapo in pelo e per moltissimi altri capi di abbigliamento.
Con lo stratagemma degli inserti, il settore pellicceria è riuscito a rimettere in gioco la pelliccia animale, facendola sembrare un capo molto più “innocente”. Ma non è così! Le pellicce con cui vengono ornate giacche, cappotti, borsette, stivali ed altri capi d’abbigliamento o accessori vengono dalla morte di migliaia di animali.
Quei colli, cappucci, polsi, di “peluche” sono quasi sempre pelli di animali scuoiati, che hanno vissuto soffrendo e sono stati uccisi in maniera brutale. Lo faresti al tuo cane o gatto o a quello dei tuoi amici? No, giustamente. E perché agli altri animali sì? Se credi che si tratti di “pelliccia finta”, sappi che invece nella maggior parte dei casi è vera, e che non ti puoi fidare dell’etichetta, perché è spesso poco chiara e non sempre veritiera. Nella pelliccia tra il prima e il dopo, cioè tra la vita e la morte, c’è anche una sofferenza inimmaginabile.
Dovete sapere che per poter fare in modo che le persone si possano vantare del loro ultimo capo alla moda, milioni di animali vivono sofferenze inimmaginabili.
Negli allevamenti, gli animali sono costretti a vivere in gabbie piccolissime, impossibilitati a muoversi, ammassati in gabbie all’aperto, esposti alla pioggia battente, al freddo o al caldo, in attesa di essere massacrati. Sono impossibilitati a seguire i propri istinti e ad avere una normale vita sociale. Per la disperazione, si spezzano i denti mordendo la gabbia, si feriscono da soli, o diventano aggressivi con i compagni.
In molti Paesi la maggior parte degli animali vengono scuoiati vivi per ottenere una migliore resa nella pelliccia. Il processo incomincia dai piedi fino ad arrivare alla testa. Le creature, oramai agonizzanti ma ancora vive, vengono poi gettate con i loro corpi ormai nudi e sanguinosi nel mucchio di coloro che le hanno precedute. Respiro, battito cardiaco, movimento direzionale del corpo e movimento dei bulbi oculari sono ancora evidenti, anche dopo la scuoiatura “a vivo”. Gli animali vengono poi lasciati morire da soli tra indicibili sofferenze, nella più totale assenza anche dei più elementari standard di benessere degli animali, a cui vengono negati persino i più semplici atti di gentilezza.
Gli animali “più fortunati” invece vengono uccisi prima di essere scuoiati: la scatola cranica gli viene fracassata, oppure vengono colpiti alla nuca da una bastonata, o gli vengono spezzate le vertebre cervicali torcendogli la testa. Non mancano l’uccisione col gas o per elettrocuzione, cioè scariche elettriche inferte con elettrodi introdotti nella bocca e nell’ano.
Sono molti gli animali ad essere massacrati: procioni, volpi, visoni, castori, chinchilla, conigli, cani, gatti.
“VERA PELLICCIA”?
“Da quando in Italia è diventato reato la realizzazione di capi con pellicce di cane e gatto – spiega Ilaria Ferri, direttore scientifico ENPA – le etichette tendono a non riportare più questi nomi fantasiosi ma si limitano a ‘vera pelliccia’. Infatti una delle nostre battaglie è quella della richiesta di obbligo di etichettatura. Ciò aiuterebbe anche a evidenziare un altro reato, la frode commerciale. Così sarebbe possibile incastrare questi criminali anche se non fossero pellicce di cane e gatto”.
► CONIGLIO, LAPIN, MARMOTTA, VOLPE, COYOTE?
7 dei 10 capi muniti di colli di pelliccia così etichettati, comprati e fatti analizzare dall’ENPA di Genova, sono risultati di cani e gatti domestici.
► CHIAMIAMO I CARABINIERI
Ora in Italia esiste un reato previsto dalla norma che modifica il Codice Penale: prevede che la vendita di pelli di cani e gatti abbia rilevanza penale. La legge dà uno strumento per denunciare l’uso illegale di pelliccia di cane o gatto. In caso di dubbio si potrebbero perfino chiamare i Carabinieri (del NOE, Carabinieri Nucleo Ecologico). Prima o poi ci saranno indagini presso importatori e sartorie.
► QUANTO COSTA?
Più i cappotti sono economici, più sono cinesi… E più probabilmente si tratta di cane e gatto.
► IDEA:
Non facciamo prima ad evitare di comprare capi d’abbigliamento senza rifiniture di pellicce di varia origine?
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NON CREDETE, SENZA CONSTATARE DI PERSONA, QUANDO VI DICONO CHE IL PELO È FINTO! NON CREDETECI PER 3 MOTIVI:
1 ► In moltissimi prodotti cinesi l’etichetta non corrisponde alla realtà o addirittura ne sono sprovvisti
2 ► Molti negozianti direbbero qualsiasi cosa pur di vendere e molte volte neanche loro sanno se il pelo sia vero oppure no
3 ► In molti casi produrre un giubbotto con pelo vero in Cina costa meno che produrlo con pelo finto
Altre info qui: https://www.facebook.com/Giustizia.Animalista/posts/1546533625636565:0
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