La stazione cinese a giorni cadrà sulla Terra

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Il modulo della stazione spaziale cinese Tiangong1 sta scendendo verso la Terra senza controllo, in una caduta che potrebbe avvenire a partire all’incirca entro 21 giorni e la data più probabile potrebbe essere intorno al 10 aprile. Il condizionale è d’obbligo nelle prime stime degli esperti dell’ufficio Space Situational Awarenessdell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), mentre senza dubbio possono affermare fin da ora che, nel caso in cui frammenti di dimensioni importanti possano sopravvivere all’impatto distruttivo con l’atmosfera, “le probabilità che possano cadere sull’Italia sono bassissime“.

Lo hanno detto oggi a Roma Claudio Portelli ed Ettore Perozzi, del nuovo ufficio dell’Asi sulla consapevolezza dello spazio, rispondendo alle domande dei giornalisti in una diretta streaming organizzata dalla stessa Agenzia Spaziale Italiana. La data precisa dell’impatto della stazione spaziale cinese con l’atmosfera si potrà conoscere solo 3 giorni prima che avvenga e solo 6 ore prima si potrà conoscere la traiettoria di rientro; quando poi scenderà alla quota di 90 chilometri è previsto l’impatto con l’atmosfera e la Tiangong 1 comincerà a bruciare.

Lanciato nel 2011, il modulo della stazione spaziale cinese, il cui nome significa “Palazzo celeste”, è sceso dalla sua orbita iniziale a 360 chilometri dalla superficie terrestre a un’orbita intorno a 250 chilometri. Lungo 10,5 metri, il modulo ha pannelli solari delle dimensioni di 7 metri per 3 e pesava al lancio 8,5 tonnellate (dalle quali oggi va sottratto il propellente consumato).

“Tutti i rientri incontrollati sono un problema per la popolazione come per le rotte aree, che in alcuni casi possono essere spostate”, ha osservato Portelli. Per questo è nato un tavolo di coordinamento tra Asi, Protezione civile, Enac, Enav, Aeronautica Militare e Difesa. “Il compito dell’Asi – ha aggiunto – è informare la Protezione Civile, che a sua volta coinvolge tutti gli altri attori”.

Impossibile al momento fare previsioni certe, a partire dalle probabilità che alcuni frammenti possano sopravvivere all’impatto: “Tiangong 1 ha elementi pesanti che potrebbero non distruggersi nell’impatto con l’atmosfera”, ha detto ancora Portelli. “Si romperà in tanti pezzi: alcuni bruceranno, altre no, come quelli in titanio”, ha osservato Perozzi. Il problema, hanno detto entrambi gli esperti, è che non ci sono informazioni tecniche in proposito da parte dell’agenzia spaziale cinese.

Quello che invece è noto è che, per le caratteristiche della sua orbita, la Tiangong 1 sorvola la fascia intorno all’Equatore, spingendosi fino a metà dell’Italia, sulla quale passa 4 volte al giorno e ogni passaggio dura 3 minuti. Per questo leventuale caduta di frammenti  non dovrebbe riguardare le aree a Nord di Firenze. (ansa)

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