Keplero edizione 732 del 01 giugno 2022

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Sviluppata una nuova pelle artificiale per robot sempre più ‘amici’ dell’uomo, capaci di assistere le persone in modo sicuro sia nel lavoro che nella vita quotidiana: è dotata di sensori tattili di nuova generazione capaci di localizzare e rilevare l’intensità della forza di contatto, proprio come fanno i recettori della pelle umana chiamati ‘corpuscoli di Ruffini’. Il risultato, che apre nuovi scenari applicativi che vanno dalla robotica medica all’industria 4.0, è pubblicato su Nature Machine Intelligence in uno studio coordinato dall’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit), le Università Sapienza di Roma, Campus Bio-Medico di Roma e Ca’ Foscari Venezia, con il Centro di Competenza ARTES 4.0. Questa tecnologia si inserisce nel quadro della cosiddetta robotica collaborativa, con scenari diversi come la robotica medica, la robotica chirurgica, la robotica per l’assistenza personale e permetterà ai robot di interagire con le persone assistendole nel modo più sicuro nei compiti quotidiani. Un altro scenario è quello dell’industria 4.0: il robot potrà diventare un compagno del lavoratore permettendo di alleviare i compiti e la fatica fisica e riducendo l’incidenza degli infortuni.

Una sua puntura può predisporre a una reazione immunitaria scatenata dall’ingestione di prodotti di origine animale, per la quale al momento non esistono trattamenti. Questo aracnide si trova solo in Nord e Centro America, e ora che si sta espandendo la sua area di distribuzione negli Stati Uniti, gli esperti sono in allerta.

L’inquinamento nel mondo provoca nove milioni di morti all’anno. Il principale responsabile è quello atmosferico, e la gran parte dei decessi riguarda i paesi a basso e medio reddito, dove le diverse fonti si sommano in maniera drammatica. Ma resta un problema globale che non esclude paesi come il nostro, ai primi posti in Europa per le morti premature dovute all’inquinamento.

L’ascesa dei sistemi d’arma dotati di intelligenza artificiale desta preoccupazioni. Lo sviluppo e l’uso di armi completamente autonome nell’identificare e colpire il bersaglio crescono pericolosamente, aprendo nuovi scenari sul piano etico e del diritto. Ma l’approvazione di un documento internazionale che le metta al bando in modo esplicito è ostacolata da diversi paesi

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