Le Orionidi dal 18 al 23 ottobre il picco massimo

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Durante la seconda metà del mese di ottobre sono le assolute protagoniste: arrivano le stelle cadenti d’autunno, le Orionidi, note con questo nome in quanto le scie luminose si aprono a ventaglio in una regione a Nord della seconda stella più luminosa della costellazione di Orione. Sono associate alla Cometa di Halley: per ammirare quest’ultima dovremo aspettare il 2061, quindi ciò che osserveremo sono i detriti della cometa, una scia di polvere cosmica che vagabonda per il Sistema Solare. Lo sciame si produce ogni anno nel momento in cui l’orbita terrestre incrocia la scia di polveri lasciata dal passaggio della cometa. Il radiante è individuabile a est nella costellazione di Orione, ai confini con i Gemelli. Il periodo più favorevole all’osservazione va dal 18 al 23 ottobre, ma il picco è previsto tra nella notte tra domenica 21 e lunedì 22 ottobre con circa 10/30 meteore l’ora.

Il momento di migliore visibilità sarà dopo la mezzanotte, quando la Luna volgerà al tramonto e il radiante a nord di Betelgeuse sarà alla maggiore altezza sull’orizzonte.

Le stelle cadenti residui dei passaggi della Cometa di Halley daranno vita ad una luminosa pioggia, ma per osservare la Cometa stessa dovremo aspettare il 2061: ciò che osserviamo in questi giorni è una scia di polvere cosmica che vagabonda per il Sistema Solare. La Terra in questi giorni attraversa i resti della cometa. Avremo quindi il privilegio di assistere ad una pioggia di meteore, uno sciame meteorico per il quale non sarà necessaria alcuna attrezzatura particolare.

Le comete sono avanzi della creazione del Sistema Solare composte prevalentemente di ghiaccio: prima o poi tutte tendono a disgregarsi in sciami, e la Cometa di Halley ha già iniziato questo processo. Queste piccole particelle, per lo più di dimensioni variabili da granelli di sabbia a poco più, rimangono lungo l’orbita della cometa originaria, creando un fiume di detriti nello spazio. Nel caso della cometa di Halley, che probabilmente ha percorso il suo giro molte centinaia, se non migliaia di volte, la sua scia di detriti è stata distribuita più o meno uniformemente lungo tutta la sua orbita. Quando questi frammenti di cometa entrano in collisione con la Terra, l’attrito con la nostra atmosfera produce l’effetto incantevole delle “stelle cadenti”. (MeteoWeb)

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