AIDS – Morti 120.000 sotto i 14 anni nel 2016

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Nel 2016, 120.000 bambini sotto i 14 anni sono morti per cause legate all’Aids, e ogni ora 18 bambini sono colpiti da Hiv. Secondo le proiezioni dello Statistical Update on Children and AIDS 2017 (Aggiornamento statistico sui bambini e l’AIDS) dell’Unicef, lanciato oggi in occasione della Giornata Mondiale contro l’Aids, se questa tendenza dovesse persistere, nel 2030 sarebbero 3,5 milioni i nuovi casi di adolescenti colpiti da Hiv.  “È inaccettabile che continuiamo a vedere così tanti bambini morire di Aids e che facciamo così pochi progressi per proteggere gli adolescenti da nuove infezioni da Hiv”, ha dichiarato Chewe Luo, responsabile dell’Unicef per l’Hiv. “La diffusione dell’Aids – ha aggiunto – non è finita; continua a essere una minaccia per le vite dei bambini e dei giovani. Si può e si deve fare di più per prevenirla”. L’Unicef riconosce che sono stati compiuti dei progressi nella lotta all’Aids, soprattutto nella prevenzione della trasmissione dell’Hiv madre-figlio.

Dal 2000 si sono evitati circa 2 milioni di nuovi casi di Hiv fra i bambini. Tuttavia, avverte, questi progressi non devono portare all’indifferenza, visto che lo Statistical Update sottolinea che i bambini con 4 anni o meno con Hiv affrontano un maggiore rischio di morte legata all’Aids rispetto agli altri gruppi di età. Il controllo e la cura pediatrica dell’Hiv, denuncia l’Unicef, sono indietro: solo il 43% dei bambini esposti all’Hiv riceve controlli durante i primi due mesi di vita, come raccomandato, e la stessa percentuale di bambini con Hiv riceve cure antiretrovirali salvavita.

Secondo l’organizzazione, i progressi compiuti per prevenire nuovi casi di Hiv fra gli adolescenti e migliorare il controllo e la cura fra gli adolescenti sono stati inaccettabilmente lenti. Solo nel 2016, 55.000 adolescenti (di 10-19 anni) sono morti per cause legate all’Aids, il 91% dei quali in Africa subsahariana. I dati rivelano inoltre una disparità di genere preoccupante: per ogni cinque maschi adolescenti che convivono con l’HIV sono sette le ragazze della stessa età. “Continuare con progressi così lenti significa giocare con le vite dei bambini e condannare le generazioni future a una vita con l’HIV o l’AIDS, che si poteva prevenire”, ha aggiunto il Luo. “Dobbiamo agire urgentemente per rafforzare i risultati raggiunti nei decenni passati”.  Tra le misure proposte dall’Unicef per ridurre il divario nella risposta all’Hiv, investire e utilizzare innovazioni emergenti come i test per l’autodiagnosi dell’HIV, le profilassi pre-esposizione e i nuovi farmaci pediatrici; aumentare la risposta per i bambini ampliando i programmi di cura e investire in nuove tecnologie per la diagnosi nei luoghi di cura. (FONTE: ANSA)

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